STUDIO MEDICO DI ROSALI DR. ANDREA

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STUDIO MEDICO DI ROSALI DR. ANDREA

Counseling

La figura del consuelor è nuova nel panorama delle professioni che operano nella sfera del benessere personale e della consapevolezza. Affianca figure quali lo psicologo e psicoterapeuta differenziandosi da esse per le attenzioni particolari che viene data al cliente affinché impari a conoscersi: questa relazione con il sè è la basse del nostro star bene nella vita.
L’intervento di counseling può essere definito come la possibilità di offrire un orientamento o un sostegno alla persona, favorendo così lo sviluppo e l’utilizzo delle potenzialità del cliente. Pioniere di questo approccio fu lo psicologo clinico Carl Rogers. Per lui la persona non era semplicemente portatrice di una malattia, ma era parte attiva e fulcro indispensabile nel percorso verso il raggiungimento di un maggior benessere.

L’ interazione tra il paziente e il terapeuta si ritrova in tutte le tappe del trattamento.
All’inizio, quando è necessaria la localizzazione fisica del disturbo. Possiamo chiamare questa fase diagnosi TOPOGRAFICA. Per arrivarci il paziente ha da fornire tutte quelle informazioni soggettive orientate al DOVE fisico del suo problema. Così identifichiamo la ZONA GIUSTA da trattare. La zona mostrata dal paziente è tuttavia considerata solo la punta dell’iceberg perchè anche le zone circostanti dolorabili alla pressione saranno oggetto di trattamento. Dell’iceberg si vede solo un terzo, risultando tutto il resto sommerso: stesso discorso vale per qualsiasi patologia da trattare.
Tale scambio continuerà poi durante tutto il trattamento dovendo il paziente fornire al medico i dati e le sensazioni di quanto sente durante la seduta. Sarà cura del paziente modulare anche l’intensità della pressione esercitata dal terapeuta in base alla propria soglia di tolleranza.

Questa pressione viene definita INTENSITA’ dello stimolo. Il metodo Furter prevede di utilizzare una pressione sufficientemente forte, vicina alla soglia di sopportazione del paziente per raggiungere un risultato terapeuticamente soddisfacente.

Il terzo punto della terapia Furter è la DURATA, cioè il numero dei trattamenti necessari, variabile in relazione a quanto il problema è profondo e da quanto dura.

Al termine della seduta la zona trattata sarà arrossata e gonfia espressione della risposta positiva al trattamento. Nelle ore successive il paziente potrà sentire un indolenzimento su tutta la zona trattata e osservare la comparsa di ematomi, che a volte compaiono sin da subito. Sono normali reazioni alla terapia. Gli ematomi, ripetendo il trattamento più volte sulla stessa area, si ridurranno di volta in volta di dimensioni fino a non ripresentarsi più ad avvenuta normalizzazione della zona sede del trattamento.

Antonella Canton Counselor

Counselling

NON LASCIARE CHE LE TUE FERITE TI TRASFORMINO IN QUELLO CHE NON SEI

 “Dovremmo tornare come bambini, quando si andava a scuola a piedi e in inverno invece che lamentarci del freddo ci soffermavamo a guardare con meraviglia le ragnatele gelate che splendevano come gioielli, appese sugli alberi spogli, sulle rose sfiorite o tra gli interstizi dei cancelli. Non sentivamo il freddo, non vedevamo gli alberi spogli né le rose sfiorite ma la nostra attenzione si polarizzava potente completamente in quella forma incantata che riluceva”.

A.Canton

Antonella Canton Counselor professionista in riferimento alla legge 4/2013 è iscritta
all’Associazione Counselor Professionisti al numero 609
 “Dovremmo tornare come bambini, quando si andava a scuola a piedi e in inverno invece che lamentarci del freddo ci soffermavamo a guardare con meraviglia le ragnatele gelate che splendevano come gioielli, appese sugli alberi spogli, sulle rose sfiorite o tra gli interstizi dei cancelli. Non sentivamo il freddo, non vedevamo gli alberi spogli né le rose sfiorite ma la nostra attenzione si polarizzava potente completamente in quella forma incantata che riluceva”.

A.Canton

Antonella Canton Counselor professionista in riferimento alla legge 4/2013 è iscritta
all’Associazione Counselor Professionisti al numero 609

Il counseling si colloca in quel contesto culturale umanistico che favorisce l’auto esplorazione della persona, al fine di scoprirne le proprie risorse interiori e a convogliarle all’insegna di un cambiamento utile a migliorare la propria esistenza nei vari ambiti della vita.


Chi si rivolge al counselor non è portatore di psicopatologie. Si trova invece in una fase di difficoltà nell’affrontare una o più problematica che la vita gli pone dinanzi, in base al proprio peculiare vissuto e alla propria storia.

Il counseling si colloca in quel contesto culturale umanistico che favorisce l’auto esplorazione della persona, al fine di scoprirne le proprie risorse interiori e a convogliarle all’insegna di un cambiamento utile a migliorare la propria esistenza nei vari ambiti della vita.


Chi si rivolge al counselor non è portatore di psicopatologie. Si trova invece in una fase di difficoltà nell’affrontare una o più problematica che la vita gli pone dinanzi, in base al proprio peculiare vissuto e alla propria storia.

La calma interiore e la presenza a se stessi, permettono di attraversare la tempesta come il viaggiatore consapevole che dietro ad ogni ostacolo si cela l’opportunità di evolvere.
La calma interiore e la presenza a se stessi, permettono di attraversare la tempesta come il viaggiatore consapevole che dietro ad ogni ostacolo si cela l’opportunità di evolvere.
L’obiettivo principale del colloquio è migliorare la qualità della vita del cliente e il suo sviluppo all’autodeterminazione, rafforzandone le capacità di scelta e di cambiamento. Condividere saperi ed esperienze è una risorsa in vista di un agire saggio e costruttivo. Il counselor non si limita a menzionare competenze ma si volge verso lo sviluppo di abilità relazionali. Ed è proprio così che l’intoppo diventa opportunità. Infatti in questi contesti siamo messi nella condizione di saggiare quanto siamo strutturati interiormente e quanto invece corrisponda a false credenze e sicurezze. Mi piace citare la frase illuminante di Kahlin Gibran, nell’Inno alla Prodezza e alla Forza. “Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici”.
L’obiettivo principale del colloquio è migliorare la qualità della vita del cliente e il suo sviluppo all’autodeterminazione, rafforzandone le capacità di scelta e di cambiamento. Condividere saperi ed esperienze è una risorsa in vista di un agire saggio e costruttivo. Il counselor non si limita a menzionare competenze ma si volge verso lo sviluppo di abilità relazionali. Ed è proprio così che l’intoppo diventa opportunità. Infatti in questi contesti siamo messi nella condizione di saggiare quanto siamo strutturati interiormente e quanto invece corrisponda a false credenze e sicurezze. Mi piace citare la frase illuminante di Kahlin Gibran, nell’Inno alla Prodezza e alla Forza. “Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici”.

Arriva un momento nella vita in cui non possiamo che porci delle domande.

Perché tante VOLTE LE RELAZIONI FAONO? Da cosa dipende?

Le tre cose più difficili della vita sono…LLISC
fidarsi, perdonare e dimenticare


L’attitudine del Counselor

Oggi la routine e i ritmi di vita sempre più serrati non ci permettono di rimanere in ascolto profondo di noi stessi e degli altri. Non siamo affatto consapevoli delle nostre fragilità e spesso diventiamo vittime distratte di un sistema apparentemente rassicurante, basato perlopiù su un’illusione radicata nel tempo, conformata alla società attuale, infelice ed ottusa. L’amore è un sentimento al quale occorre educarci. Per effetto dei condizionamenti non siamo più in grado di percepirlo nella sua purezza e lo scambiamo con dei surrogati. È un sentimento che si sostanzia nella capacità di donare in modo benefico, senza calcolo e ricerca di compensazione. L’amore con la A maiuscola è un desiderio profondo che ontologicamente appartiene all’anima e che costantemente, a volte inconsciamente, cerchiamo.

Come accogliere i nostri ed altrui vissuti emozionali? Di rilevante importanza può essere il nostro personale vissuto familiare. Ad esempio, come possiamo avere questa apertura verso l’altro se la nostra infanzia è stata costellata da manifestazioni ruvide? Se non accogliamo le nostre fragilità, il bambino che è in noi, non possiamo creare un contatto autentico con l’altro che a sua volta ha la sua storia.

Arriva un momento nella vita in cui non possiamo che porci delle domande.

Perché tante VOLTE LE RELAZIONI FAONO? Da cosa dipende?

Le tre cose più difficili della vita sono…LLISC
fidarsi, perdonare e dimenticare


L’attitudine del Counselor

Oggi la routine e i ritmi di vita sempre più serrati non ci permettono di rimanere in ascolto profondo di noi stessi e degli altri. Non siamo affatto consapevoli delle nostre fragilità e spesso diventiamo vittime distratte di un sistema apparentemente rassicurante, basato perlopiù su un’illusione radicata nel tempo, conformata alla società attuale, infelice ed ottusa. L’amore è un sentimento al quale occorre educarci. Per effetto dei condizionamenti non siamo più in grado di percepirlo nella sua purezza e lo scambiamo con dei surrogati. È un sentimento che si sostanzia nella capacità di donare in modo benefico, senza calcolo e ricerca di compensazione. L’amore con la A maiuscola è un desiderio profondo che ontologicamente appartiene all’anima e che costantemente, a volte inconsciamente, cerchiamo.

Come accogliere i nostri ed altrui vissuti emozionali? Di rilevante importanza può essere il nostro personale vissuto familiare. Ad esempio, come possiamo avere questa apertura verso l’altro se la nostra infanzia è stata costellata da manifestazioni ruvide? Se non accogliamo le nostre fragilità, il bambino che è in noi, non possiamo creare un contatto autentico con l’altro che a sua volta ha la sua storia.

L’attitudine del counselor è basata sul rispetto per i diritti umani e, dall’analisi dei problemi del cliente, si propone di costruire un piano di azione e realizzazione, atto a smobilitare il blocco che non permette il movimento e quindi il coraggio delle nostre azioni e responsabilità. Bowen ricercatore e sviluppatore del sistema curativo manuale Bowtech, consiglia di vedere la propria famiglia come un insieme di persone dove i componenti si riconoscono ognuno nelle proprie diversità ovvero nelle loro peculiarità. Guardare alla nostra famiglia in quest’ottica permette di essere esenti da qualsiasi emotività e di guardare con obiettività; permette l’accettazione delle diversità che ci caratterizzano senza cadere nella falsa identificazione, che non ammette l’integrazione di concetti individuali e familiari. Nella misura in cui una persona diviene emotivamente differenziata dal genitore e quindi non si fa irretire dal sistema emotivo familiare, maggiormente sarà autonoma e contribuirà al benessere proprio e a quello generale, anche degli stessi familiari. Le relazioni sono il campo dove si sperimenta e si cresce oppure l’opposto… Fra due anime la scintilla avviene quando ci apriamo reciprocamente alla comprensione e cura reciproca. Interagendo profondamente avviene uno scambio che piano piano trasforma le fragilità in discernimento. La sfida è quella di cambiare noi stessi, conseguentemente cambiano anche gli scenari della nostra vita. Se non avviene il cambiamento e non siamo equipaggiati di capacità, finiremo per attribuirci di volta in volta l’oscar del fallimento nei più svariati ambiti relazionali.
L’attitudine del counselor è basata sul rispetto per i diritti umani e, dall’analisi dei problemi del cliente, si propone di costruire un piano di azione e realizzazione, atto a smobilitare il blocco che non permette il movimento e quindi il coraggio delle nostre azioni e responsabilità. Bowen ricercatore e sviluppatore del sistema curativo manuale Bowtech, consiglia di vedere la propria famiglia come un insieme di persone dove i componenti si riconoscono ognuno nelle proprie diversità ovvero nelle loro peculiarità. Guardare alla nostra famiglia in quest’ottica permette di essere esenti da qualsiasi emotività e di guardare con obiettività; permette l’accettazione delle diversità che ci caratterizzano senza cadere nella falsa identificazione, che non ammette l’integrazione di concetti individuali e familiari. Nella misura in cui una persona diviene emotivamente differenziata dal genitore e quindi non si fa irretire dal sistema emotivo familiare, maggiormente sarà autonoma e contribuirà al benessere proprio e a quello generale, anche degli stessi familiari. Le relazioni sono il campo dove si sperimenta e si cresce oppure l’opposto… Fra due anime la scintilla avviene quando ci apriamo reciprocamente alla comprensione e cura reciproca. Interagendo profondamente avviene uno scambio che piano piano trasforma le fragilità in discernimento. La sfida è quella di cambiare noi stessi, conseguentemente cambiano anche gli scenari della nostra vita. Se non avviene il cambiamento e non siamo equipaggiati di capacità, finiremo per attribuirci di volta in volta l’oscar del fallimento nei più svariati ambiti relazionali.

Quindi come diceva Buddha...

"Se vuoi volare rinuncia a tutto ciò che ti pesa".

Quindi come diceva Buddha...

"Se vuoi volare rinuncia a tutto ciò che ti pesa".

Qual’ è il peso dell’inerzia e quale quello dell’azione? La paura può insinuare parecchi blocchi. Essa, al contrario dell’azione che è movimento, è immobilità e blocco. Il counselor aiuta a definire la paura per poterla così ridimensionare d’innanzi ai nostri occhi. Una volta portata alla giusta e reale dimensione, il cliente potrà decidere quale delle due cose valga la pena pagare, il coraggio dell’azione oppure l’immobilità, che ci tiene nella nostra “comfort zone” ma non ci permette di sperimentare, di progredire e di raggiungere il nostro obiettivo. Acquisiremo così capacità di azione retta senza cadere nel mondo delle false credenze che rivestono il blocco che stiamo vivendo e pagando a caro prezzo.
Qual’ è il peso dell’inerzia e quale quello dell’azione? La paura può insinuare parecchi blocchi. Essa, al contrario dell’azione che è movimento, è immobilità e blocco. Il counselor aiuta a definire la paura per poterla così ridimensionare d’innanzi ai nostri occhi. Una volta portata alla giusta e reale dimensione, il cliente potrà decidere quale delle due cose valga la pena pagare, il coraggio dell’azione oppure l’immobilità, che ci tiene nella nostra “comfort zone” ma non ci permette di sperimentare, di progredire e di raggiungere il nostro obiettivo. Acquisiremo così capacità di azione retta senza cadere nel mondo delle false credenze che rivestono il blocco che stiamo vivendo e pagando a caro prezzo.
La volontà può essere educata: individuando le nostre difficoltà possiamo procedere progettando il cambiamento ed il modellamento della realtà. Questa è la linfa vitale per apportare il cambiamento al nostro vivere! Piccolo Glossario per meglio definire le finalità lo svolgimento e gli obiettivi del colloquio del counselor baktivedantico: L’impostazione del counseling bhaktivedanta conserva le caratteristiche tradizionali del counseling di Rollo May e Carl Rogers a cui aggiunge la specifica contestualizzazione teorica e pratica dei principi universali della Scienza Indovedica. Il colloquio di counseling si sviluppa all’interno della tradizione dello yoga, che pone al centro l’umanità e la sacralità dell’essere. Mettendo in moto le energie dell’empatia e della compassione, emergono tutte quelle qualità superiori, luminose, celate dentro ciascuno di noi, che ci permettono di costruire una vita fondata su elevati valori etici ed altamente soddisfacente per noi stessi e gli altri. “L’anima ci sospinge verso l’alto, verso ideali nobili, verso la purezza” – Marco Ferrini
La volontà può essere educata: individuando le nostre difficoltà possiamo procedere progettando il cambiamento ed il modellamento della realtà. Questa è la linfa vitale per apportare il cambiamento al nostro vivere! Piccolo Glossario per meglio definire le finalità lo svolgimento e gli obiettivi del colloquio del counselor baktivedantico: L’impostazione del counseling bhaktivedanta conserva le caratteristiche tradizionali del counseling di Rollo May e Carl Rogers a cui aggiunge la specifica contestualizzazione teorica e pratica dei principi universali della Scienza Indovedica. Il colloquio di counseling si sviluppa all’interno della tradizione dello yoga, che pone al centro l’umanità e la sacralità dell’essere. Mettendo in moto le energie dell’empatia e della compassione, emergono tutte quelle qualità superiori, luminose, celate dentro ciascuno di noi, che ci permettono di costruire una vita fondata su elevati valori etici ed altamente soddisfacente per noi stessi e gli altri. “L’anima ci sospinge verso l’alto, verso ideali nobili, verso la purezza” – Marco Ferrini
ACCOGLIENZA: per accoglienza si intende ascoltare l’altro, osservarlo senza giudizio e senza preconcetti. Talvolta chiedendogli cosa provi e verificando di cosa abbia bisogno. Accoglienza è anche usare una comunicazione non violenta, chiara e autentica che lo aiuti a definire quali bisogni siano proficui per un miglioramento della sua vita.
ACCOGLIENZA: per accoglienza si intende ascoltare l’altro, osservarlo senza giudizio e senza preconcetti. Talvolta chiedendogli cosa provi e verificando di cosa abbia bisogno. Accoglienza è anche usare una comunicazione non violenta, chiara e autentica che lo aiuti a definire quali bisogni siano proficui per un miglioramento della sua vita.
CONDIZIONAMENTO: nell’ambito del counseling, il condizionamento è il modello o lo schema inconscio che guida l’agire del Cliente, che lo condiziona nella vita e che gli genera sofferenza. Essere condizionati vuol pertanto dire non essere liberi nell’esplicare le proprie scelte e le proprie azioni, per la presenza, per lo più inconscia, di elementi che obbligano la nostra azione che perciò diventa necessitata o reattiva. Acquisire la consapevolezza del modello, consentirà al Cliente di comprendere nel profondo il suo agire ed eventualmente lavorare per modificare lo schema che gli genera difficoltà nella vita, in un senso più ecologico per sé. E’ auspicabile che a livello territoriale sempre più spesso nascono collaborazioni efficaci con psicologi e psicoterapeuti, instaurando una sinergia preziosa per il professionista e soprattutto per l’utenza.
CONDIZIONAMENTO: nell’ambito del counseling, il condizionamento è il modello o lo schema inconscio che guida l’agire del Cliente, che lo condiziona nella vita e che gli genera sofferenza. Essere condizionati vuol pertanto dire non essere liberi nell’esplicare le proprie scelte e le proprie azioni, per la presenza, per lo più inconscia, di elementi che obbligano la nostra azione che perciò diventa necessitata o reattiva. Acquisire la consapevolezza del modello, consentirà al Cliente di comprendere nel profondo il suo agire ed eventualmente lavorare per modificare lo schema che gli genera difficoltà nella vita, in un senso più ecologico per sé. E’ auspicabile che a livello territoriale sempre più spesso nascono collaborazioni efficaci con psicologi e psicoterapeuti, instaurando una sinergia preziosa per il professionista e soprattutto per l’utenza.
FEEDBACK: restituzione di un nutrimento (dall’inglese feed=nutrire, alimentare; back=indietro). Il feedback è un ritorno d’informazione che agevola e amplia la presa di coscienza e la consapevolezza. Questo maccanismo può essere utile a rendere un proprio agire futuro maggiormente adeguato, armonico e funzionale alle necessità di ognuno e all’ambiente circostante. Avviene in una danza dialogica nella quale il cliente è facilitato a dismettere le maschere e le difese che si sono strutturate nel tempo. Il counselor con sincero spirito di offerta agevola il cliente nella scoperta e comprensione del proprio sé, senza che si senta giudicato né etichettato. Per orientarsi verso gli obiettivi desiderati bisogna iniziare a cambiare i propri comportamenti e questo avviene attraverso un processo di presa di consapevolezza.
FEEDBACK: restituzione di un nutrimento (dall’inglese feed=nutrire, alimentare; back=indietro). Il feedback è un ritorno d’informazione che agevola e amplia la presa di coscienza e la consapevolezza. Questo maccanismo può essere utile a rendere un proprio agire futuro maggiormente adeguato, armonico e funzionale alle necessità di ognuno e all’ambiente circostante. Avviene in una danza dialogica nella quale il cliente è facilitato a dismettere le maschere e le difese che si sono strutturate nel tempo. Il counselor con sincero spirito di offerta agevola il cliente nella scoperta e comprensione del proprio sé, senza che si senta giudicato né etichettato. Per orientarsi verso gli obiettivi desiderati bisogna iniziare a cambiare i propri comportamenti e questo avviene attraverso un processo di presa di consapevolezza.
MAIEUTICA: fase semifinale del colloquio volta al sostegno, alla valorizzazione e ispirazione del cliente. Attraverso il dialogo scaturisce uno scambio di domande e risposte tali da spingere l’interlocutore a ricercare dentro di sé la verità, determinandola autonomamente. La maieutica ha un ruolo importante nei percorsi di crescita e trasformazione delle persone. Grazie ad essa si attivano duraturi processi di trasformazione e liberazione. Socrate, ispirato dalla madre Fenarete, prende ispirazione da come la levatrice accompagna la partoriente nel far nascere il bambino e con lui la vita. Socrate da questa ispirazione si adoperava per portare alla luce le verità del discepolo, senza interferire con il punto di vista dello stesso e quindi senza manipolare e far attecchire un proprio schema su quello altrui. Empatia: comprendere e sentire il vissuto dell’altro senza confonderlo con il proprio. La comprensione dell’emozioni è una misura del grado di maturità del soggetto. Lipps descrive l’empatia come “partecipazione interiore ai vissuti estranei, grado in cui ci troviamo presso il soggetto estraneo e siamo rivolti assieme a lui al suo oggetto…”
MAIEUTICA: fase semifinale del colloquio volta al sostegno, alla valorizzazione e ispirazione del cliente. Attraverso il dialogo scaturisce uno scambio di domande e risposte tali da spingere l’interlocutore a ricercare dentro di sé la verità, determinandola autonomamente. La maieutica ha un ruolo importante nei percorsi di crescita e trasformazione delle persone. Grazie ad essa si attivano duraturi processi di trasformazione e liberazione. Socrate, ispirato dalla madre Fenarete, prende ispirazione da come la levatrice accompagna la partoriente nel far nascere il bambino e con lui la vita. Socrate da questa ispirazione si adoperava per portare alla luce le verità del discepolo, senza interferire con il punto di vista dello stesso e quindi senza manipolare e far attecchire un proprio schema su quello altrui. Empatia: comprendere e sentire il vissuto dell’altro senza confonderlo con il proprio. La comprensione dell’emozioni è una misura del grado di maturità del soggetto. Lipps descrive l’empatia come “partecipazione interiore ai vissuti estranei, grado in cui ci troviamo presso il soggetto estraneo e siamo rivolti assieme a lui al suo oggetto…”

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