Si tratta di una medicina pratica che ha lo scopo di localizzare il problema dell’ammalato sul suo corpo fisico.
Questo approccio non vale solo per la maggior parte delle patologie comuni come l’artrosi, la gastrite, la dismenorrea, la bronchite cronica, etc. ma anche per le sofferenze psichiche come depressione, claustofobia, etc. In questi casi siamo alla ricerca di evidenziare sul fisico il vissuto psichico ed emozionale del paziente.
Viene trattata quella zona del corpo fisico indicata dall’ammalato come sede del “suo problema”. Agiamo così su un anello chiave della reazione a catena della malattia.
Si tratta di una medicina pratica che ha lo scopo di localizzare il problema dell’ammalato sul suo corpo fisico.
Questo approccio non vale solo per la maggior parte delle patologie comuni come l’artrosi, la gastrite, la dismenorrea, la bronchite cronica, etc. ma anche per le sofferenze psichiche come depressione, claustofobia, etc. In questi casi siamo alla ricerca di evidenziare sul fisico il vissuto psichico ed emozionale del paziente.
Viene trattata quella zona del corpo fisico indicata dall’ammalato come sede del “suo problema”. Agiamo così su un anello chiave della reazione a catena della malattia.
Lasciamo parlare il dott. Furter e farci riassumere da lui il suo percorso medico e di come sia arrivato a concepire questa nuova metodica terapeutica.
“Dall’ inizio ho avuto come prima preoccupazione di rompere il cerchio vizioso della malattia.
A lungo ho cercato primariamente nella psiche ma senza ottenere risultati validi per i miei ammalati. Allora ho interrogato, ascoltato, osservato attentamente e finalmente analizzato in forma diversa le loro sofferenze. Immancabilmente finivano per localizzare i problemi sul corpo fisico. A quel punto ho deciso di trattare esclusivamente quest’altra parte dell’essere umano. Avevo trovato una forma semplice ed efficace per risolvere un gran numero di malattie”.
E’ una medicina interattiva e si basa innanzi tutto sull’avere fiducia di quanto il paziente ci racconta. Se di primo acchito il medico “interpreta” quanto raccontano i pazienti, si priva di molte informazioni e rischia di fallire la terapia. Il primo impegno è perciò credere a quanto ci racconta il paziente!
Lasciamo parlare il dott. Furter e farci riassumere da lui il suo percorso medico e di come sia arrivato a concepire questa nuova metodica terapeutica.
“Dall’ inizio ho avuto come prima preoccupazione di rompere il cerchio vizioso della malattia.
A lungo ho cercato primariamente nella psiche ma senza ottenere risultati validi per i miei ammalati. Allora ho interrogato, ascoltato, osservato attentamente e finalmente analizzato in forma diversa le loro sofferenze. Immancabilmente finivano per localizzare i problemi sul corpo fisico. A quel punto ho deciso di trattare esclusivamente quest’altra parte dell’essere umano. Avevo trovato una forma semplice ed efficace per risolvere un gran numero di malattie”.
E’ una medicina interattiva e si basa innanzi tutto sull’avere fiducia di quanto il paziente ci racconta. Se di primo acchito il medico “interpreta” quanto raccontano i pazienti, si priva di molte informazioni e rischia di fallire la terapia. Il primo impegno è perciò credere a quanto ci racconta il paziente!
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