La seduta di idrocolonterapia è preceduta da una visita di controllo gratuita, ma indispensabile per stabilire le effettive indicazioni terapeutiche e definire lo stato di salute del paziente. Può essere necessario, prima di procedere con l’ICT, che lo stesso esegua una colonscopia. Durante la seduta di ICT il paziente sta comodamente disteso sul lettino, in posizione supina, con le ginocchia flesse per favorire l’evacuazione e non contrarre la regione lombare: va mantenuta la lordosi fisiologica.
L’apparecchio, dotato di un flussimetro, permette di controllare che il volume dell’acqua che entra al minuto sia adeguato alla soglia di tollerabilità del paziente. La presenza del manometro è necessario come indicatore dello stato tensivo del colon e ci indica quanto manca al momento successivo di svuotamento.
Le fasi di riempimento e di svuotamento del viscere sono le due fasi della terapia e si alternano in cicli successivi fino al raggiungimento degli obiettivi definiti.
L’acqua entra per caduta, non per pressione dopo che è stata adeguatamente filtrata da filtri predisposti. La sua temperatura viene variata a seconda delle fasi del trattamento e delle necessità specifiche del paziente attraverso un termostato e varia tra i 38° e i 22 °C.
Durante tutto il trattamento è necessario che il paziente stia al caldo e massimamente lo siano i suoi piedi, indossando calze che lui stesso avrà avuto cura di portare con sé.
Terminata la seduta, la cui durata è variabile tra i 45-60 minuti, egli può ricomporsi e tornare serenamente e tranquillamente a casa.
La macchina, oltre alla strumentazione suddetta, è caratterizzata dalla presenza di un tubo trasparente attraverso cui transita il materiale in uscita. Si può così comprendere se la masticazione è adeguata, molto importante al fine di una corretta digestione e dell’altrettanto importante assorbimento dei nutrienti, così come se è sufficiente la quantità di liquidi che il paziente assume; inoltre si possono fare altre osservazioni come la presenza di parassiti e la quantità di muco presente nelle feci.
Mentre con il clistere si lava e pulisce l’ultimo tratto dell’intestino, l’idrocolonterapia, se correttamente eseguita, pulisce fino al cieco. Questo è il motivo per cui sono un così gran numero di patologie a trarne beneficio. Inoltre la quantità di acqua che si utilizza con l’ICT è nettamente superiore a quella impiegata nel clistere. Solo mani esperte che hanno acquisito professionalità sono capaci di far risalire l’acqua fino al cieco, superando inginocchiamenti, stretture e piegature presenti nel colon. Per un’efficace e riuscita terapia è indispensabile che l’acqua raggiunga il cieco.